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lirik lagu 16 barre - religion

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[intro]
“vi siete svegliati…
prima parlavate del senso della nostra vita, del disinteresse dell’arte, ecco per esempio, la musica, la musica è legata ben poco alla realtà o meglio anche se è legata lo è senza ideologie, meccanicamente come, come un suono vuoto senza, senza -ssociazioni e tuttavia la musica per un qualche miracolo penetra l’animo umano, cosa risuona in noi in risposta al rumore elevato ad armonia? e come si trasforma per noi nella fonte di un immenso piacere e unisce e commuove, così, disinteressatamente”

[strofa 1: benni]
e batte ancora questo cuore sotto una scorza impenetrabile
sembra parlarmi, lo stringo al petto perché è lui a guidarmi
quando non hai più niente e non ti aggrappi manco alla fortuna
e perdi tutte le speranze tranne una
lascia che ti uccida lentamente come questo ambiente
più mi guarda e più capisco che non mi stupisce più niente
a parte i brividi di questa merda, scendi -ssieme a noi in guerra
la [?] diretta sulla terra
il mio team gronda sangue fuori dalle c-sse ai live
essi esistono dentro di te, per questo non li scorderai
per questo non sarai mai da solo, anche da solo
dieci di noi posson bastare per cento di loro
mezzi umani mediocri, stateci lontani
puttane, non entrateci qua dentro
per ogni scampo di coscienza che mi porterò per sempre dentro
per ogni notte in cui ci penso mentre mi addormento
cerco qualcosa di introvabile, roba da lacrime
che scendono mentre ne parlo
ma che ne sanno questi? meglio che ci eviti
se chiedi ancora di che parla questa musica tu non la meriti
ritorna a casa, l’accoglienza di una vita triste, sai quante ne ho viste?
gente che per quanto mi riguarda non esiste
dopo un’altra delusione rimarremo interi
ma con più forza nelle braccia e la promessa di restare veri

[scratch]
“goditi il presente perché da domani non t’-ssicuro niente”
“a favore di chi è nella merda da una vita e fa parlare di sé”

[strofa 2: john princekin]
le mie radici ben puntate verso l’alto
per portare un cielo bianco come cibo per l’impianto
per chi cammina affianco di chi supporta questo canto
dimenticarlo è solo l’atto di un codardo
se sai di cosa parlo, brucia
dentro questo fuoco che ci accomuna in un rifugio di fortuna
mentre la luna picchia coi suoi raggi laser
con una p-ssione in comune ricostruiamo case
e sogni, futuri in fogli e mari senza scogli
cose che non spogli con le carte dentro i portafogli
hai mai amato così tanto da lasciare il male?
se sì capisci perché questo non si può comprare
sono arrogante perché ho tanto da fare
parlo per chi comprende, non ho tempo per stare a spiegare
ma voi vi vedo nei social parlare
con un’arroganza che è pari a letame perché non ha un ideale
noi siamo già sopra il cielo della tua città
e raduniamo adepti per il finale dell’opera
fuori ottica, pianeti erranti senza orbita
cuori di diamanti al multiverso che ci vomita
ma liberi di viaggiare pure oltre i limiti
imposti e sottoposti da chi governa i suoi simili (fanculo)
fra le poche stelle nel fumo di questa gloria
che non devono un grazie a nessuno e brillano di luce propria

[scratch]
“si può dire spazientisco
sul cursore ore ed ore avanti e indrè
sul volume come and back, il suono è scratch”


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