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lirik lagu 16 barre - kaspar hauser

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[strofa 1: benni]
ci trovi dove il tempo non esiste
a bordo di vetture rugate
un cadavere alla guida stringe in mano una clessidra
e dall’interno le tue ossa sbriciolate
è l’ingranaggio della vita che scorre al contrario
l’amore è polvere per terra in un penitenziario
gli umani tornano piegati in un ossario
dal benessere di un calidario il sogno diventa un calvario
loro vivono in un rito te lo scrivo tramort-to
sotto il ferro di una grata dal centro città
a domandarsi quanto costa restare bloccati
sacrificati volti muti per l’eternità
sparo alla mia parte nera fuoco e sale
incalcolabile tragedia che scompare
e sento voci dalle mie interiora sbraitare
quando è notte fonda e so che sbaglio anche a sognare!

[ritornello: john princekin]
sappiamo sempre quello che fate
i modi che usate, i sogni che non ci date
gli scribi sono tornati, corpi marchiati
occhi sbarrati
sappiamo sempre quello che fate
i modi che usate, i sogni che non ci date
gli scribi sono tornati, corpi marchiati
occhi sbarrati

[strofa 2: princekin]
svogliati lanciamo s-ssolini contro l’opportunity rover
abbiamo 3 biglietti sola andata per la metrò dell’einstein-rosen
ho creduto che parlarsi potesse servire
a salvarsi dal morire dentro prima di sparire
lungo l’orbita di un’altra fine nel mio cuore a turbine
gira l’acqua torbida dal blood river
e servirebbe più sorriso
occhi grandi come due ascensori verso il paradiso
quante pretese sotto il nero di un manto borghese
evoco la morte in doppio 3 con rito scozzese
dalle antiche ville venete orrore nel chiostro centrale
il nostro coven di flusso carnale
dall’apogeo nel fiume di energia euclideo
sui fradei incappucciati dell’alta loreo
(“chi siete voi?”) noi siamo l’alfa, sangue di hauser kaspar
figli di un tempo lontano
dove ogni bosco celava una strega e un dio infestava ogni chiesa
ora è tutta matematica, questa vita è un codice
come l’iban lungo la retta di riemann
fino al punto dove un punto è fuori posizione
non chiederti come se la tua equazione è in distruzione

[ritornello: john princekin]
sappiamo sempre quello che fate
i modi che usate, i sogni che non ci date
gli scribi sono tornati, corpi marchiati
occhi sbarrati
sappiamo sempre quello che fate
i modi che usate, i sogni che non ci date
gli scribi sono tornati, corpi marchiati

[strofa 3: mezzosangue]
in principio c’era il verbo, ah, ma questo lo sapevi già
adesso numeri di merda comprano opportunità
stai sul pezzo? no, fra’, non so darmi vinto
mo che tutti parlano del rap è il rap a stare zitto
fate ride’, società di merda
c’ha radici dentro il peggio della gente e lo alimenta
figlia di cowboys che ha imparato già alla svelta, lei
porta al pascolo gli uomini e li marchia u.s.a
siamo 1-1-2-3-5-8-13-21, lo so, pensi che sto dando i numeri, vero?
a te interessano i tuoi simili, non superi gli zero
cazzo vuoi saperne della guerra mia, l’utopia
spezzerei le gambe ad ogni vossignoria di ogni gerarchia
sto nell’uno con coscienza. quale messa?
per parlare con me stesso anche stavolta resto a casa mia
ah, noi siamo l’alfa, sangue di hauser kaspar
figli di un tempo lontano
dove ogni uomo era luce in essenza e aveva ben poco d’umano


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