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lirik lagu jd kobra – diario di un condannato

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[verse 1]
queste dannate sbarre uccidono i raggi del sole
puoi togliermi la vista, ma non l’immagin-z-one
settimane a marcire, manco riesco più a dormire
non vuoi altro che morire quando perdi la ragione
dentro ho una bufera
non riesco più a capire manco se è mattina o sera
sgomito sulla lamina
attonito in questa patina
mentre vomito l’anima sulla mia cena nera
mi hanno condannato perché giustizia sia fatta
sarà l’ultima volta che indosserò la cravatta
ho fatto un solo errore e han dato per perduto tutto
ma un fulmine non ricade mai nello stesso punto
eppure sono vivo
magari non per molto
il tempo scorre più lento ogni maledetto secondo
smetto di combattere, ora posso piangere:
gli sguardi del carceriere puzzan sempre di cadavere

[hook]
cercherò di non dire più
che c’è più vero nel mio rhum
di queste battaglie codarde
per un dio che sta su
l’unica verità che c’è
non la si vede e sai perché
perché brandisce una falce
e cerca proprio te
[verse 2]
nella cella rimbombano nervosi i miei p-ssi
tutti i miei progetti stavano per realizzarsi
l’onore di mio padre/ l’amore di mia madre/
avevo un paio d’ali, ma non riesco più a volare
ma è giunta la mia ora, la guardia mi afferra il polso
ed è proprio in quel momento che concepisco un rimorso
non tornerò più in vita, non resterò in eterno:
la porta del sepolcro si apre solo dall’esterno
con le catene addosso vengo trascinato fuori
la luce mi attanaglia, centinaia di ovazioni
salgo sul patibolo, mi regolano il cappio:
ho paura, sudo freddo, riportatemi nel gabbio!
mi sento distaccato, tutt’intorno è solo chi-sso
non mi vedo diverso da chi mi guarda dal b-sso
sono giunto alla fine, trovo al buio una dimora
l’ultima cosa che avverto è un -rg-smo strozzato in gola

[hook]
cercherò di non dire più
che c’è più vero nel mio rhum
di queste battaglie codarde
per un dio che sta su
l’unica verità che c’è
non la si vede e sai perché
perché brandisce una falce
e cerca proprio te

[verse 3]
adesso sono polvere che giace sul terreno
anche i cani han preso le mie ossa dal cimitero
per economia, politica o fede/ per quanto triste
la pena di morte per giustizia non esiste
ho vergogna di me pure per chi mi conosce
se non vuoi soffrire osserva nude le tue angosce
pensateci sopra se pietà vi ho suscitato:
son miserabile io o voi che mi avete ammazzato?

[hook] x2
cercherò di non dire più
che c’è più vero nel mio rhum
di queste battaglie codarde
per un dio che sta su
l’unica verità che c’è
non la si vede e sai perché
perché brandisce una falce
e cerca proprio te


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